Il Colle? Per noi uno stimolo. L’Idv non vuole governare

Il Colle? Per noi uno stimolo. L’Idv non vuole governare

Intervista di Enrico rilasciata a Andrea Carugati, pubblicata su l’Unità di venerdì 6 maggio 2011

«Berlusconi mi sembra alla disperata difesa dell’ultima ridotta, l’unica spinta che lo guida è la pura sopravvivenza. Prima cede alla Lega sulla Libia esponendo il Paese a una figuraccia internazionale, ora paga le cambiali coi posti di governo a chi lo ha salvato nei voti di fiducia». Enrico Letta, vicesegretario del Pd, vede «un unico filo» che lega le ultime mosse del premier: «La vicenda dei nuovi sottosegretari ha dell’incredibile, sono scene da ultimi giorni di Bisanzio: il posto di consigliere per Calearo, quelli che protestano perché la loro cambiale non è stata pagata, perché non avranno l’auto blu… Berlusconi sembra Mubarak che nomina nuovi ministri la settimana prima di uscire di scena».

Già, però voi sono mesi che date Berlusconi per uscente e invece resiste…

«La sua non è resistenza ma capacità di comprare. È Io schema di tutta la sua vita, è sempre stato abituato a farlo».

Non lo avete sottovalutato ancora?

«Noi dobbiamo continuare su una linea molto dura. Più lui resiste con queste compravendite, più noi dobbiamo insistere e raccontare al Paese che questo tentativo di sopravvivenza è solo legato ai suoi problemi. Non c’è nulla di politica e nulla di positivo per l’Italia».

Come e quando se ne esce?

«Voglio vedere questo governo fare una manovra da 8 miliardi a giugno e un’altra da 20 miliardi a settembre. Quella sarà la prova del nove per verificare la loro reale forza».

E le amministrative che segnali possono offrire?

«Questo voto cambierà il sistema bipolare. Fino ad oggi le amministrative si chiudevano tendenzialmente al primo turno. Lo scenario è cambiato, la presenza del Terzo polo porterà molte città ai ballottaggi. Dobbiamo prepararci a una campagna lunga».

Che aspettative ha sul rapporto tra voi e il Terzo polo?

«L’auspicio è che prendano tanti voti alla destra al primo turno. Al di là di accordi formali con noi, queste elezioni stanno allargando il fossato tra destra e centristi. E più il governo va avanti, più il nostro rapporto col Terzo polo è destinato a rafforzarsi. Il voto parlamentare sulla Libia lo conferma».

II presidente Napolitano ha detto che se non diventa credibile e affidabile il centrosinistra resterà all’opposizione. Vi sentite un po’ «terremotati» da questa riflessione?

«Al contrario, è da cogliere con grande soddisfazione. Quelle frasi rappresentano il dna, la sintassi del Pd, io le condivido in pieno. Bersani ha sempre definito il Pd un partito di governo momentaneamente all’opposizione».

Anche Prodi oggi (ieri, ndr) ha invitato il Pd a formulare pensieri lunghi, a non guardare solo all’oggi.

«È un altro stimolo giusto, vinciamo solo se lasciamo il piccolo cabotaggio a Berlusconi. Il libro di Bersani contiene proprio riflessioni di questo tipo, indicazioni profonde e di lungo respiro».

Non vede in queste parole una critica all’attuale gruppo dirigente Pd?

«Non c’è alcun prendere parte per gli uni o gli altri, sono riflessioni rivolte a tutti noi. Meno male che ci sono persone .come Prodi. Se dicessimo che tutto va alla grande non saremmo un buon gruppo dirigente. C’è molto da lavorare, è vero che c’è troppa litigiosità tra gli eredi dell’Ulivo».

In questa tornata amministrativa siete alleati quasi ovunque con Sel. Il rapporto tra Pd e Vendola tiene?

«Sì ed è un fatto positivo. Queste elezioni sono un banco di prova importante per verificare la possibilità di governare insieme. Vendola lo sa, visto che in: Puglia governa grazie al Pd. Si è mosso con intelligenza e questa sarà una delle chiavi della nostra vittoria».

«Nel Pd, dopo le parole di Napolitano, c’è chi torna a parlare di scaricare Vendola e Idv per allearsi col Terzo polo. Un tema a lei motto caro…

«Bisogna partire da un rapporto forte col Terzo polo, che è imprescindibile, ma tenendo dentro chi dimostra una cultura di governo come Sel. Mentre di Pietro, dal caso Napoli alla Libia, dimostra di avere poca voglia di governare, sembra che stia molto meglio all’opposizione di Berlusconi».