“La frase di Bennato è: Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà”

“La frase di Bennato è: Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà”

Leggi l’intervento di Enrico alla Camera.

«Con questa mozione di sfiducia finisce l’epoca del centrodestra berlusconiano. Per fortuna non quella dell’Italia». Lo ha detto Enrico illustrando la mozione di sfiducia al governo nell’Aula di Montecitorio. Guardando i banchi del governo, dove risalta la sedia vuota del presidente del Consiglio, Enrico si è detto sicuro del fatto che domani tutti i deputati del Pd voteranno compatti la sfiducia all’attuale esecutivo anche perché ora i Democratici non sono soli in questo parlamento a contrastare il governo. «Ora – ha ricordato – con noi ci sono anche i moderati di Futuro e libertà».

Citando il leader della Lega Umberto Bossi secondo il quale con una fiducia molto risicata si andrà comunque alle urne, ha fatto riferimento al 1993 quando, per uscire dalla crisi «ci si affidò a Ciampi». «La nostra sfiducia – ha aggiunto – non porta né a elezioni né a un governo tecnico, ma a un governo di responsabilità nazionale, per fare le riforme che ci facciano uscire dalla crescita zero alla quale siamo inchiodati. Un governo che sia guidato da una personalità autorevole, rispettata, come fu quella di Ciampi».

Poi ha preso spunto dalla replica di Berlusconi in Senato, in cui il premier ha addebitato i problemi della finanza pubblica al debito «lasciato in eredità» dai governi degli Anni ’80. «Le sue repliche a braccio – ha detto Enrico – sono più gustose dei discorsi scritti che prepara», e ha poi ricordato che «in un solo biennio il debito pubblico è cresciuto di ben 16 punti percentuali, un incremento che mai si è registrato. L’eredità del suo governo – ha concluso – sarà più pesante di quella di qualsiasi altro governo della Prima Repubblica».

Per quanto riguarda il discorso pronunciato da Berlusconi oggi al Senato, ha sottolineato come «Il suo discorso richiama una Costituzione che non c’è, e in cui le istituzioni sono ridotte al ruolo di passacarte, in un rapporto esclusivo tra il leader e il suo ‘popolo’», e ha aggiunto che tra Silvio Berlusconi e la moderazione «c’è la stessa differenza che esiste tra il sole e la luna».

«Ora noi a questo governo diciamo basta», ha concluso Enrico, e ha criticato la compravendita dei parlamentari in atto in queste ore sostenendo che è stato solo un «mendicare una fiducia minima».