Faccio appello a PdL: serve governo di responsabilità

Faccio appello a PdL: serve governo di responsabilità

Un “appello” a quanti nel PdL vogliono “guardare al futuro” per dar vita a un “governo di responsabilità nazionale”. A rivolgerlo è Enrico Letta parlando con i giornalisti a margine del seminario dell’intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà in corso all’Abbazia di Spineto a Sarteano (Si). Il riferimento è alle iniziative di Pisanu e Scajola.

Il Paese – ha detto – ha bisogno di cambiare pagina, non si può continuare così: l’appello è a tutti coloro che nel PdL vogliono guardare a un futuro di problemi risolti non di problemi che si aggrovigliano. I problemi si stanno aggrovigliando, c’è bisogno di cambiare pagina e questo si può fare solo con un governo di responsabilità nazionale”.

Letta ha anche definito “incommentabili” le parole del premier Silvio Berlusconi a proposito del nuovo nome da dare al PdL: “È – rileva – la dimostrazione che da questo abisso bisogna uscire, stiamo lavorando per cercare di fare uscire l’Italia da questo abisso”.

Un eventuale condono sarebbe “la peggiore delle soluzioni – aggiunge -, l’ennesimo cerotto che peggiora la situazione”. Servono invece politiche per la crescita con una “riforma del fisco, infrastrutture, politiche per il sistema del lavoro che premino il lavoro stabile e non quello flessibile. Il condono sarebbe una non scelta che l’Italia pagherebbe in modo molto caro”.

Letta crede anche che sarà necessaria una nuova manovra: “I numeri forniti da Fmi e Confindustria sono numeri che purtroppo dicono che è necessaria una nuova manovra. Le due fatte sono state realizzare con un’idea di assenza di crescita che è il vero problema di questa fase. Su questo il governo non ha idee e l’impostazione è che ‘bisogna lavorare solo sul pareggio di bilancio che però senza crescita è una chimera” mentre “si sta rinviando qualunque nodo sulle politiche per la crescita”.

Per quanto riguarda le parole di Umberto Bossi sulla difficoltà, per il governo, di arrivare al 2013, Letta afferma che “è impossibile arrivare al 2013 ma è impossibile arrivare anche al 2011. Prima ne prendono atto è meglio è. Noi siamo pronti a assumerci una responsabilità non per una parte ma per il Paese”.