Lavoriamo per un’Italia affidabile

Lavoriamo per un’Italia affidabile

Enrico letta all'Associazione Stampa estera in ItaliaIl Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha incontrato giovedì 20 giugno 2013 presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia i corrispondenti delle testate internazionali, rispondendo in una conferenza stampa trasmessa in streaming (qui il video integrale) a domande sul ruolo dell’Italia nel mondo e sui principali temi di politica nazionale.

UE storia di successo, importante ruolo Gran Bretagna. “Continuiamo tutti, sbagliando, a usare la logica del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Anzi, oggi si parla sempre male dell’Europa”, dice il presidente del Consiglio. “Ci sono difficoltà che dobbiamo superare”, ricorda il premier, “ma in questi giorni la Lettonia entra nell’euro, la Croazia entra nell’Ue e l’Italia supporterà l’accelerazione dell’inizio del processo di adesione della Serbia. Questo dimostra il successo dell’euro e dell’Ue”. Ed è fondamentale, dice, la presenza della Gran Bretagna: “Farò di tutto per dare messaggi che riescano a dimostrare alla business community britannica e alla pubblica opinione come è un interesse britannico, europeo e italiano che la Gb rimanga nella Ue. Vorrei  che l’Italia fosse il Paese più europeista d’Europa”.

Consiglio Europeo sulla disoccupazione giovanile. Letta ha ribadito che i due punti fondamentali sono “la lotta alla disoccupazione giovanile e l’unione bancaria. Uscire dal Consiglio con impegni generici e frasi di circostanza sarebbe un autogol che l’Europa in questo momento non può permettersi. Questo è il Consiglio che da il ‘la’ alle elezioni europee dell’anno prossimo: se darà un messaggio debole o di routine il prossimo Parlamento europeo sarà quello più antieuropeo della storia d’Europa”.

Unione bancaria. “Io farò di tutto e il governo chiederà il rispetto dei tempi sull’unione bancaria, perché è fondamentale per i risparmiatori, per le imprese e per la solidità del sistema bancario europeo” ha chiarito il presidente del Consiglio.  “Già sul primo aspetto della supervisione unica non saremo in grado di rispettare la scadenza che ci siamo dati. Come sapete è in ritardo il Bundesrat tedesco nella ratifica”.

Co-finanziamento fondi strutturali. “Tutti i Paesi dell’Unione, non solo l’Italia, devono affrontare e risolvere la contraddizione del conteggio nei bilanci nazionali dei co-finanziamenti dei fondi strutturali europei” ha detto Enrico Letta. “Nelle prossime settimane, perché non è una questione da Consiglio Europeo – ha aggiunto – discuteremo di come evitare questa contraddizione. E’ paradossale che esista una allocazione delle risorse comunitaria, poi doppiata da fondi nazionali, e che questi pesino sui bilanci”.

Norme anti evasione fiscale, ora accordo con la Svizzera. “Il governo vuole lavorare in bilaterale con il governo Svizzero in modo molto approfondito e ravvicinato. Non voglio che si perda tempo –  aggiunge Letta – perché per come conosco il governo svizzero ho aspettative che si possano raggiungere risultati. Mi sembra che siamo nel momentum giusto. Con una locuzione tipica del nostro paese direi ‘se non ora quando’. C’è un clima generale molto positivo sulla soluzione in termini di trasparenza, di scambi di informazione, su questioni che negli anni passati sono state molto controverse. Ovviamente c’è un’aspettativa molto forte per un Paese come l’Italia che soffre di evasione e di elusione fiscale”.  Oggi, secondo Letta, “si può mettere a regime un sistema di relazioni che consentirà di combattere questi fenomeni. Sono convinto che con le autorità svizzere si possano trovare intese positive”.

Esodati. “Il problema degli esodati è un problema che vogliamo continuare ad affrontare e risolvere”.

Italia punti su cultura e turismo. “Penso che il nostro Paese debba puntare moltissimo sul binomio cultura e turismo, proprio stamani ho incontrato ministro Bray per mettere a punto alcune linee guida che saranno annunciate presto”.

Giustizia in tempi rapidi. “Il mio obiettivo principale è lavorare per un’Italia affidabile – ha detto il premier rispondendo ai giornalisti – e l’affidabilità parte dal rispetto delle regole. Nel Decreto Fare approvato sabato ci sono 80 interventi, alcuni dei quali rivoluzionari, come ad esempio quello sulla giustizia civile”. “Tante volte – rileva – mi sono sentito dire che il problema principale per investire era una‘weak rule of law’ e se tutti, o tanti, ti ripetono questo, vuole dire che le regole non sono certe o applicate in maniera uguale per tutti. Ma si può stare e investire in Italia senza l’incertezza e la precarietà della regole: bisogna eliminare dal nostro vocabolario la parola ‘scorciatoia’ che da noi è un valore, ma che secondo me è un disvalore”.

Situazione in Turchia.  “Ho guardato con angoscia e preoccupazione” a quanto è successo in Turchia in queste settimane, “credo si debba superare questo momento difficile e complicato”. a parlando con i giornalisti alla Stampa estera. “L’Italia ha rapporti molto antichi, forti e positivi con la Turchia. Spero che questa vicenda non metta in crisi avvicinamento della Turchia alla Ue. Sono due destini che si devono avvicinare, è interesse della Ue, della Turchia e anche dell’Italia. Spero che anche in Europa ci sia la stesso atteggiamento”.

Elezioni in Iran.  Per il premier le elezioni in Iran testimoniano “una grande voglia di partecipazione di un popolo di antica civiltà”. “L’Italia ha intenzione di collaborare con il nuovo presidente con fattiva e molto impegnata partecipazione. Io sono assolutamente consapevole dell’importanza di relazioni positive tra l’Iran e il resto del mondo occidentale e l’Unione europea e lavorerò perché l’Italia possa essere un ponte positivo. Lavorerò perché il risultato delle elezioni sia un primo passo”.

Siria, passi avanti dal G8.
“Deve cessare un conflitto drammatico che sta causando dei disastri umanitari, l’impegno italiano è volto a questo” ha detto Letta, riferendosi alla situazione in Siria. Con i cronisti della stampa estera ha ribadito che c’è la “volontà di convocare una Ginevra 2, in cui siano presenti le parti e si possa far nascere un governo di transizione”.
“Il documento approvato dal G8 – ha aggiunto Letta – contiene passi molto importanti e significativi, la cui genesi è stata la volontà di trovare intese tra Putin da una parte e i presidenti dei paesi europei, degli Usa, del Canada e del Giappone dall’altra”.