Giù il sipario

Giù il sipario

“Per il bene del Paese cali il sipario su questo spettacolo triste e mediocre e si vada alla fonte della sovranità con il voto. Decideranno gli italiani”. Con queste parole Enrico, intervenendo alla Camera sul Milleproroghe, ha invitato il governo a gettare la spugna e a dichiarare la propria incapacità. “Anche nelle votazioni di oggi – ha dichiarato – siete stati battuti. È la dimostrazione che la maggioranza non tiene più”.

“Il Milleproroghe è  un pasticcio – ha continuato – criticato e censurato da tutti, disconosciuto addirittura dal presidente del Consiglio che lo ha presentato. E la smetta Berlusconi con questa logica di non assunzione delle responsabilità rispetto a quello che fa. Questo provvedimento e questo maxiemendamento li ha presentati lui. È un testo che alza le tasse e non aiuta le famiglie e le imprese”.

Enrico ha poi accusato la maggioranza di “contraddire con i fatti” le “parole”, citando la riforma costituzionale sulla libertà d’impresa compresa nel ‘pacchetto scossa per l’economia’ approvata dal Consiglio dei ministri, “mentre qui oggi c’è l’affossamento della liberalizzazione dei servizi pubblici locali”. Poi ha attaccato sulle quote latte: “Questo Parlamento – ha detto – dice a 38mila lavoratori e imprenditori italiani ‘froda la legge e sarai aiutato'”.

“Questo è un provvedimento importante per un altro motivo – ha continuato – perché mette le mani nelle tasche degli italiani, nell’anno record della pressione fiscale alzando le tasse sui rifiuti, sull’energia, sulla benzina, sul cinema, creando la nuova tassa della disgrazia. I disgraziati che nel nostro paese subiranno una calamità naturale dovranno pagare loro i costi. Noi, che siamo il Paese degli angeli del fango, il paese della solidarietà che ha dato grandi esempi nel mondo”.

Enrico ha espresso, inoltre, “gratitudine e rispetto per il ruolo del capo dello Stato Giorgio Napolitano, ed è grazie alla sua vigilanza, alla sua indipendente e reiterata difesa di questo Parlamento e delle istituzioni che il sistema ancora regge”.

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