Strada iniziata con Monti va portata avanti

Strada iniziata con Monti va portata avanti

“C’è  bisogno di dire che la strada iniziata con il governo l’anno scorso va portata avanti senza alcun passo indietro sulle riforme fatte”. Lo ha affermato il vicesegretario del Pd, Enrico Letta, intervenendo all’assemblea degli Industriali di Pordenone. “In Europa – ha ricordato Letta – quel che ha fatto Draghi e ci sta salvando è stato reso possibile dalle conclusioni del Consiglio europeo di giugno, dove l’Italia ha guidato una posizione diversa dai consigli precedenti, perché aveva fatto una riforma delle pensioni migliore di quella dei tedeschi”.

Secondo Letta, “siamo in una strana situazione, in cui la Germania è troppo grande per essere europea e troppo piccola per essere da sola nel mondo. Serve un governo che sia in grado di dire a chi non vuole pagare il debito degli altri che ha sistemato le pensioni, ha fatto i compiti a casa e vuole continuare sulla strada della razionalizzazione della spesa pubblica. Questo occorre far capire. Se gli elettori pensano che questa politica sia solo lacrime e sangue si sposteranno su forze politiche radicali”.

Enrico Letta ha affrontato anche la questione municipalizzate: “La politica centrale – ha affermato – obblighi le municipalizzate del Nord a fondersi, attraverso modi fiscali, così da creare una grande ‘Enel2’ o ‘Eni2’ in grado di stare sul mercato europeo e di fare politica industriale. Questo – ha proseguito – farà male alla politica, sarà osteggiato nei Comuni, ma questa operazione ci darebbe un altro grande soggetto imprenditoriale”. Letta ha inoltre sostenuto che “la politica dovrebbe usare il potere cambiando la Costituzione sul Titolo V e ridare al centro poteri su energia e turismo”.

Infine, l’esponente democratico ha ricordato che “da Albenga a Ronchi ci sono almeno 18 aeroporti che sono l’uno contro l’altro, ognuno diverso dall’altro e senza programmazione né sinergia. Fanno a gara a ‘fregarsi’ i passeggeri per portarli all’estero. Questa è una grande operazione nazionale che dobbiamo fare, come una politica industriale che farebbero i tedeschi. Loro hanno Lufthansa, noi abbiamo Alitalia, loro hanno gli aeroporti internazionali di Monaco e Francoforte, noi – ha concluso – Malpensa e Linate”.